La Musicoterapia
Secondo la World Federation of Music Therapy la MUSICOTERAPIA è
“l’uso professionale della musica e dei suoi elementi come intervento in ambienti medici, educativi e comuni con individui, gruppi, famiglie o comunità che cercano di ottimizzare la loro qualità di vita e migliorare la salute ed il benessere fisico, sociale, comunicativo, emotivo, intellettuale e spirituale. Ricerca, pratica, educazione e formazione clinica in musicoterapia sono basati su standards professionali in relazione ai contesti culturali, sociali e politici”( WFMT, 2011).
La definizione sintetica che propongo in base alla mia esperienza ed ai miei ambiti di lavoro è questa :
“LA MUSICOTERAPIA è un’ esperienza sonora, musicale e corporea volta a facilitare l’attivazione di nuovi canali di comunicazione. La finalità principale di ogni intervento musicoterapico è quella di favorire, nell’individuo o nel gruppo a cui si rivolge, l’acquisizione di una maggiore capacità di entrare in relazione con se stessi e con gli altri. La MUSICOTERAPIA può inserirsi in diverse aree di intervento, in un continuum che va dalla promozione del benessere e la prevenzione, alla terapia ed alla riabilitazione, e può essere rivolta ad individui e gruppi di qualsiasi età”
La Musicoterapia integrata alla psicoterapia
Nella stanza d’analisi l’ascolto musicalmente orientato diventa un primo strumento linguistico, al servizio di una realtà interna che non parla
(A. Di Benedetto, 2001)
L’esperienza clinica con bambini, adolescenti ed adulti mi ha insegnato che la MUSICOTERAPIA integrata alla psicoterapia può essere di grande aiuto per coloro che presentano impossibilità o difficoltà temporanea nell’utilizzare il linguaggio verbale per esprimersi e comunicare con gli altri.
Vantaggi:
- può essere uno strumento di comunicazione privilegiato con bambini ancora troppo piccoli per esprimere verbalmente vissuti ed emozioni;
- può essere un eccellente aiuto per potenziare le risorse comunicative e relazionali di bambini, adolescenti ed adulti con disabilità cognitiva, sensoriale e motoria;
- può fare da mediatore non verbale con bambini con disturbi dello spettro autistico, per cui le difficoltà di relazione e simbolizzazione si manifestano associate a disturbi della componente verbale e non verbale della comunicazione;
- con bambini affetti da mutismo selettivo può offrire uno strumento di espressione e comunicazione alternativo alla parola, favorendo l’abbassamento dei livelli d’ansia, la crescita di fiducia, di autostima e sicurezza.
- con bambini, adolescenti ed adulti con disturbi d’ansia e fobie sociali può favorire il rilassamento ed un contatto più immediato e profondo con le proprie emozioni, che possono essere rappresentate e “raccontate” musicalmente, per poi essere elaborate verbalmente con la psicoterapeuta.
“Musicoterapista” versus “musicoterapeuta”
La musicoterapia è una disciplina trasversale, che coinvolge professionisti che si occupano di prevenzione, terapia e riabilitazione, accomunati da una formazione musicale e musicoterapica.
In Italia si tende a fare una distinzione fra musicoterapeuta e musicoterapista. In base a questa distinzione è musicoterapeuta solo l’esperto di musicoterapia in possesso di una laurea in psicologia o medicina ed al contempo una specializzazione quadriennale in psicoterapia. La distinzione di termini non implica maggiori o minori competenze in campo musicoterapico fra le due figure professionali, ma diverse competenze e, soprattutto, responsabilità riguardo la presa in carico del paziente. Solo il terapeuta può fare diagnosi e definire un piano terapeutico in autonomia (anche se un lavoro di rete è sempre auspicabile), mentre un terapista dovrebbe sempre fare riferimento ad un’équipe di lavoro in cui sia presente un terapeuta (medico/psicologo e psicoterapeuta).